Finalmente anche in Italia è arrivato il via libera al decreto legislativo che recepisce la Direttiva Europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
Una rivoluzione? Vedremo ma intanto anche il nostro ordinamento fa proprio l’obiettivo della riduzione dei consumi del 20% entro il 2020 prevedendo una serie di misure innovative volte a promuovere l’efficienza energetica negli ambiti domestici, industriali e nella pubblica amministrazione.
L’efficientamento energetico viene così riconosciuto come leva strategica per ridurre la dipendenza dall’estero del nostro fabbisogno dando, inoltre, una spinta innovativa e competitiva a tutto il comparto industriale che la “presiede”.
Diventano così indispensabile, anche in un’ottica di lungo periodo la definizione dei programmi di riqualificazione energetica e l’individuazione di un piano di interventi (anche annuale) di efficientamento degli immobili della P.A.
Per le aziende energivore, inoltre, diventa obbligatoria la diagnosi di efficienza energetica (con cadenza quadriennale) e allo stesso tempo sarà obbligatorio l’installazione dei cosiddetti contatori intelligenti.
Sarà, infine, definito un programma triennale di formazione ed informazione volto a promuovere l’uso efficiente dell’energia (contenente misure di sensibilizzazione delle Pmi all’esecuzione di diagnosi energetiche e all’utilizzo di strumenti incentivanti finalizzati all’installazione di tecnologie efficienti, misure di stimolo di comportamenti che contribuiscano a ridurre i consumi energetici dei dipendenti della pubblica amministrazione, misure di sensibilizzazione dell’uso efficiente dell’energia domestica).
Come recita il provvedimento stesso: “la transizione verso un’economia più efficiente sotto il profilo energetico consentirà di accelerare la diffusione di soluzioni tecnologiche innovative, accrescendo la competitività dell’industria e contribuendo al rilancio della crescita economica ed alla creazione di posti di lavoro di qualità elevata nei settori connessi”.
È giunto quindi il momento di rilanciarsi e per accelerare il processo di diffusione dell’innovazione e accrescere la competitività, la comunicazione può e deve giocare un ruolo imprescindibile.
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