Alzi la mano chi, in questi giorni, non si è collegato almeno una volta in youtube per vedere i video del dramma che sta sconvolgendo il Giappone?
Ebbene si, la rete ancora una volta dimostra la sua potenza.
Una sciagura distante migliaia di chilometri diventa globale e allo stesso tempo locale.
Globale perché tutto il mondo in tempo reale può aprire una tragica finestra sul Sol Levante, locale perché i social network fanno apparire il tutto più vicino, come se fossimo coinvolti in prima persona anche noi.
I telegiornali sono insufficienti: solo brevi immagini selezionate e spesso utilizzate a supporto del più o meno esperto di questa o quella materia che deve dimostrare tutto e il contrario di tutto.
I giornali dimostrano tutto il loro limite. Quello che è stampato sul quotidiano acquistato oggi in edicola è già stato superato. Anche se ha solo poche ore, l’informazione che riporta è vecchia, anacronistica, inutile.
Ecco che in questo scenario i social network aprono una nuova prospettiva.
Youtube, twitter, facebook: non sono più i giornalisti che raccontano in modo filtrato il dramma, ma sono i “protagonisti” che comunicano al mondo il loro tragico punto di vista.
Le immagini sono sgranate, le frasi magari non sono stilisticamente perfette, ma il tutto assume il connotato del vero.
Un vero che fa il giro del mondo e che fa apparire il tutto così vicino a noi.
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Immagini terribili. Che ci portano in casa una tragedia distante migliaia di chilometri.
Ma quanti sono toccati da un reale spirito solidaristico e quanti si collegano in youtube per “spirito voyeristico” (magari dicendo “per fortuna non è capitato a noi”)?
è interessante osservare come un social network possa essere tanto un’occasione per fare successo, per trovarsi, quanto per perdersi.
Alienante non è dunque l’oggetto in sè, ma la funzione che affidiamo a quell’oggetto.
Interessamte post il tuo 🙂 Spero avrai tempo di ricambiare la visita su Vongole & Merluzzi dove parliamo dei social network raccontando una storia di fuga ^^
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/03/15/facetrix-revolution/