Domanda secca: i blog nel btb servono?
Risposta secca: si!
È inutile negarlo, se la piena interazione tra tutti gli attori e la comunicazione bidirezionale (o addirittura multidirezionale) sono il futuro di internet perché questo dovrebbe valere solo per il btc?
Usciamo dal falso retaggio che i blog siano dei “giocattoli” per giovani che hanno tempo da perdere.
Le potenzialità di uno strumento che dà voce ai propri clienti attuali e potenziali (ma anche ai propri detrattori) sono stupefacenti anche per le aziende che si rivolgono a target altamente profilati.
Il cliente vuole diventare sempre più parte integrante della catena del valore. Non si accontenta di un ruolo passivo: vuole parlare, vuole essere ascoltato, vuole essere soddisfatto… nel modo più personalizzato possibile.
Per molte aziende industriali e btb non sono i prodotti custom, i progetti speciali, gli interventi ad hoc le reali vie di fuga da una guerra di prezzo sui prodotti standard (quelli più facilmente imitabili)?
Così il blog diventa uno strumento importante per instaurare questo rapporto. Un rapporto meno formale e più diretto, quindi più costruttivo.
Questo è un altro vantaggio del blog: il tone of voice è meno ingessato di quello utilizzato nel sito istituzionale (che comunque resta quasi sempre uno strumento unidirezionale).
Fondamentale sarà ascoltare e rispondere, senza tradire la fiducia che il navigatore/cliente ci ha accordato.
Rispondere e prendere in considerazione tutto, anche e soprattutto le critiche.
Si, le critiche perché quello che emergerà dal blog varrà più di una ricerca di mercato.
L’informalità, la libertà e il ruolo che questo strumento regala al cliente garantirà un feed-back sincero e oggettivo.
Proprio quello che serve all’azienda per migliorare… sempre.
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