Chi di voi leggendo un articolo in un blog o navigando in G+ non ha cliccato una volta sul tasto +1?
Con una comunicazione inviata a Wired, Google ha confermato quanto gli internauti sospettavano da tempo.
Il tasto +1 (e la segnalazione su Google+) influenzerà il posizionamento sui motori di ricerca.
Scaduto l’accordo tra Google e l’università di Stanford per l’utilizzo esclusivo di Pagerank, l’algoritmo fino ad oggi alla base del motore di ricerca, il colosso di Mountain View sta affinando i nuovi algoritmi.
Ovviamente il tasto +1 è solo uno dei numerosi parametri che influenzeranno il posizionamento.
Però sicuramente l’attenzione da parte dei programmatori si sposterà in modo sensibile verso l’universo Google+.
Google ha preso in considerazione la movimentazione generata sui social network già da molto tempo.
Così oltre all’ottimizzazione del sito (soprattutto nella gestione dei contenuti) e la cosiddetta link popularity (ovvero la misura dell’affidabilità dei contenuti) il posizionamento dipende anche dalla movimentazione generata dall’universo social (like, retweet e adesso +1).
E proprio il peso di questo apprezzamento influenzerà in modo crescente il posizionamento.
La logica è quella di interpretare questi segnali positivi come una testimonianza fattiva della qualità del contenuto ovvero, in linea generale, un contenuto che ha raccolto tanti +1 dovrebbe (il condizionale è comunque d’obbligo) essere qualitativamente migliore di uno che ne ha ricevuti pochi.
Considerando che proprio la qualità e la raffinatezza della ricerca ha rappresentato la chiave del successo di Google sicuramente l’apprezzamento spontaneo espresso dalla rete non può non rappresentare un parametro fondamentale per offrire risultati coerenti e significativi.
Di converso si può anche leggere il tentativo di Google di spingere in modo sensibile il proprio social network, Google+, cercando così nuove armi per insidiare lo strapotere di Facebook.