“The impossible is possible” così recita il claim della nuova Coca-Cola zero nel tentativo di convincere il consumatore che il gusto della Coca-Cola “nera” sia uguale a quello tradizionale anche senza il quantitativo industriale di zucchero abituale.
Potrà non essere vero nel caso della bevanda più famosa del mondo ma questo adagio si è materializzato nella NBA, il campionato professionistico americano di basket.
Dopo una campagna acquisti estiva faraonica, i Miami Heat erano, a detta di tutti, i favoriti numero uno per il titolo.
In fin dei conti mettere insieme Le Bron James, Dwayne Wade e Chris Bosh era un po’ come far giocare insieme Messi, Cristiano Ronaldo e Rooney: considerato che a basket si gioca in cinque, non male come squadra.
Una volta scoperta la seconda finalista, gli impronosticati Dallas Mavericks, la strada verso il titolo sembrava decisamente in discesa.
Ma il campo ha reso possibile l’impossibile.
Davide ha vinto contro Golia e il titolo è volato in Texas.
La notizia ha di per sé dell’incredibile al punto che anche i giornali sono stati spiazzati.
Così il lunedì dopo la decisiva gara 6, il Miami Herald presentava un’inserzione pubblicitaria paradossale: “Congratulations Miami”.
La pubblicità promuoveva una serie di prodotti di abbigliamento sportivo, tra cui la t-shirts degli Heat con la scritta “Champions”, offerta dalla catena di grandi magazzini Macy’s.
Il giornale si è subito scusato.
Ma la beffa per i Miami Heat è stata doppia.