Probabilmente ve ne sarete accorti: da alcuni mesi, quando visualizziamo un video su youtube c’è qualcosa di strano.
All’inizio non si fa caso, ma poi questa sensazione diventa più forte.
“Perché ho richiesto un video musicale e mi parte lo spot di un gelato? Ho sbagliato qualcosa? ”
Dopo pochi secondi parte il video richiesto e tutto è ok.
Ma lo stesso problema si ripropone ogni volta e anche nella header campeggiano dei banner pubblicitari
Qualcosa è cambiato. Ops, è entrata, alla grande, la pubblicità.
Wikipedia ha corso lo stesso pericolo.
Ovvio, gestire siti di questa portata comporta dei costi notevoli.
Ma la visibilità che assicurano (viste le centinaia di migliaia di accessi giornalieri) rappresenta un biglietto da visita importante per chi vuole farsi pubblicità e può facilmente condurre a profitti importanti per i titolari di questi portali.
Wikipedia ha scelto di rimanere libera, almeno per un altro anno, grazie alla maggiore raccolta fondi della sua storia.
In 50 giorni sono stati raccolti 16 milioni di dollari donati da 500 mila persone nel mondo.
Un successo del web libero.
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Effettivamente youtube è diventato molto fastidioso ma resta sempre una miniera.