Un vecchio adagio diceva: “il cliente ha sempre ragione”.
E in un mondo sempre più guidato dal marketing, il cliente resta sovrano.
È sempre lui a decretare il successo di un prodotto, di un brand, di una campagna pubblicitaria.
Nella corretta interpretazione degli orientamenti e delle necessità del cliente sta il segreto di un’agenzia di pubblicità in grado di produrre strategie vincenti.
Il caso GAP è l’ennesima riprova.
L’importante casa di abbigliamento americana ha recentemente affidato il restyling del marchio a un’agenzia di indiscussa fama.
Il risultato finale è stato un logo moderno, dinamico, sotto certi aspetti molto distante dal precedente.
Il lancio del nuovo logo è però stato accolto negativamente dalla rete.
Facebook e il sito istituzionale sono stati sommersi di critiche, sotto certi aspetti anche violente.
I più “maliziosi” hanno interpretato questi movimenti in rete come l’espressione di una strategia di guerilla marketing debitamente studiata.
I vertici GAP hanno negato. Resta quindi il sentimento espresso dai clienti.
Sentimento amplificato, condiviso e per questo ancor più vincolante a causa (o grazie) ai social network.
Sentimento negativo che porta con sé un danno.
Il rapporto con i clienti diventa più stretto. Le persone oltre a vivere il marchio vogliono vivere in parte anche l’azienda, vogliono avere (o credere di avere) il potere di influenzarne le scelte.
Questo è uno dei fondamenti del marketing e i social network hanno fornito lo strumento al mercato per scambiarsi informazioni e sensazioni e condividere il tutto con le aziende.
Un’arma potentissima di seduzione e fidelizzazione. Ma anche un’arma a doppio taglio in quanto l’azienda è nuda di fronte all’evolvere delle informazioni in questi network.
Le informazioni in rete girano, e girano in modo incontrollato. L’azienda può cercare di presidiare i media ma di fronte alla potenza della condivisione veloce e onnivora non può che cedere il passo.
Per questo il suo modo di operare dovrà essere più trasparente, sempre più attento al cliente.
Quello stesso cliente che, in rete, potrà glorificarla o stroncarla… con un clic.
3 Comments
Beh, effettivamente il vecchio marchio era molto diverso! Secondo me era meglio non discostarsi troppo da quello stile…
Il cliente ha sempre ragione ma attenzione ai social network.
Non rappresentano necessariamente il mercato.
Non tutti i clienti sono in facebook e facebook non necessariamente esprime un campione significativo.
E attenzione ai sabotaggi!!
[…] arrivano praticamente in tempo reale. Avevamo già parlato del caso del nuovo marchio di Gap (vedi qui) che aveva scatenato l’ira degli internauti al punto da portare l’azienda a rivedere la […]