La storia del progetto del report di sostenibilità del Gruppo AGSM è la storia di una sfida.
Impegnativa, complessa ma proprio per questo estremamente stimolante.
Una sfida giocata su più fronti, tra loro molto diversi tutti parimenti fondamentali per la riuscita complessiva e quindi il raggiungimento degli obiettivi attesi dall’azienda.
Il primo fronte è stato quello puramente comunicativo legato all’obiettivo centrale di trasformare uno strumento di mera rendicontazione in uno strumento che potesse comunicare, con la forza, l’oggettività e la confrontabilità dei numeri, un percorso aziendale virtuoso a una platea di stakeholders profondamente disimogenea.
Il secondo fronte è stato quello del coinvolgimento interno. La creazione di un documento chiamato a fotografare una realtà così complessa e articolata come il Gruppo AGSM può diventare una vetta impossibile da scalare se non si crea il giusto conivolgimento interno a tutti i livelli.
Il terzo fronte è stato quello dello stakeholders engagement. Produrre uno strumento autocelebrativo, di scarso interesse per l’universo dei portatori di interesse sarebbe stato solo un mero esercizio di stile.
Il quarto fronte è stato meramente temporale (per sua natura super sfidante): tutto questo doveva essere realizzato in poco meno di due mesi.
Ma andiamo per ordine e possiamo partire proprio dal momento zero.
Quando AGSM ci ha comunicato l’assegnazione del progetto è inutile negare che un’ondata di euforia ha travolto gli uffici di Sintesi Comunicazione (ebbene si, il tappo della bottiglia di prosecco custodita gelosamente in frigo per le grandi occasioni, è saltato con grande rapidità).
La gioia, però, ha lasciato velocemente spazio alla razionalità e alla focalizzazione.
Il primo passo, risultò subito evidente. Era necessario definire e condividere con l’azienda un metodo di lavoro molto preciso.
AGSM rappresenta una situazione quasi paradigmatica per molte grandi aziende italiane.
Esiste intrinsecamente un orientamento alla sostenibilità. I progetti e le attività risultano quasi naturalmente rivolti alla soddisfazione dei critieri di eco-sostenibilità. E il ruolo di protagonista che il Gruppo gioca sul territorio veronese porta con sé un endogena focalizzazione agli aspetti sociali.
Ciononostante tutte queste attività virtuose erano relativamente messe a sistema e non erano pensate per essere anche rendicontate.
Bisognava, quindi, coordinare con l’area brand management AGSM (che aveva la responsabiltà interna del progetto ed è stata a dir poco fondamentale per la riuscita del progetto) una profonda azione di coinvolgimento di tutte le figure che potessero essere “portatori di informazioni”. Attività tanto imprescindibile quanto sfidante perché il perimetro di rendicontazione comprendeva 5 aziende (AGSM, Megareti, AGSM Energia, AGSM Lighting, AMIA Verona) e una ventina di responsabili di funzione ovviamente già abbondantemente impegnati nelle loro attività quotidiane.
Il risultato è stato, a dir poco, sorprendente: la disponibilità di tutte le persone coinvolte è stata massima e la raccolta delle informazioni estremamente puntuale; a testimonianza che quando il coinvolgimento è reale e concreto le persone tendono a rispondere “presente”.
Un primo obiettivo era stato raggiunto.
Adesso toccava a noi trovare la soluzione al cuore del problema: offrire agli stakeholders uno documento che fosse allo stesso tempo un bilancio, un documento di informazione e un suppporto di comunicazione.
In poche parole dovevamo bilanciare due orientamenti normativi fondamentali ma tra loro, per certi aspetti, antitetici: il dettame imposto dalla Direttiva UE 2014/95 che impone la rendicontazione delle informazioni non finanziarie (anche se Gruppo AGSM non è ancora soggetto a questa cogenza normativa era comunque volontà del nuovo Presidente lanciare un messaggio forte di trasparenza e apertura) e quanto stabilito dal piano di azione europeo che prevede la fornitura delle informazioni giuste nella giusta forma (anche digitale) e al momento giusto.
Da qui la scelta di un report che da un lato potesse far riferimento ai dettami del GRI4 per la strutturazione delle informazioni ma che dall’altro potesse, grazie al ricorso di elementi iconografici, fotografici, infografici e testuali rendere fruibile a tutti i reali obiettivi di sostenibilità raggiunti dall’azienda.
Il lavoro di traduzione prima e di revisione poi della grande mole di dati ricevuti dai vari referenti è stato significativo (soprattutto se parametrato al poco tempo a disposizione).
E in questo ambito si inserisce il terzo fronte di sfida visto all’inizio. La volontà era, appunto, far riferimento al GRI4 ma sviluppando però un documento sintetico.
Quali informazioni riportare senza risultare autocelebrativi o, ancor peggio, poco interessanti?
Da qui la volontà di coinvolgere tutti gli stakeholders. Sarebbero stati loro a dirci quali informazioni si sarebbero aspettati di trovare nel report.
Così, grazie al supporto attivo dell’area brand management AGSM, abbiamo attivato una survey veicolata sia internamente (tramite intranet aziendale) sia esternamente (grazie alla app Verona SmartApp).
Il passo seguente, ovvero la costruzione della matrice di materialità, è stato di gran lunga agevolato.
A quel punto avevamo tutto: dati, matrice di materialità, mood comunicativo… mancava solo mettere tutto in lavorazione e trasformare i numeri in comunicazione.
Qui il lavoro è stato tanto impegnativo quanto entusiasmante. Una gestione a doppio filo quotidiana (a tratti anche “oraria”) con l’area brand management AGSM per arrivare in tempo per il lancio ufficiale a fine novembre.
Un’ultima cosa. Uno dei primi passi condivisi nello sviluppo del progetto di comunicazione è stato quello di dare un titolo al report in modo da renderlo ulteriormente amichevole e accessibile.
È stato scelto Percorsi Sostenibili perché come evidenziato dal Presidente AGSM nella conferenza stampa di presentazione: “volevamo uno strumento di facile lettura e comprensione, nell’ottica di trasparenza, realmente accessibile a tutti. L’abbiamo chiamato Percorsi Sostenibili perché comprende sia gli ambiti nei quali possiamo vantare risultati positivi sia quelli in cui dobbiamo migliorare”.
Mai nome non fu più centrato… È stato anche per noi un grandissimo percorso… di crescita, di sviluppo, di soddisfazione.
Un percorso fatto con dei compagni di viaggio speciali come Anna e Martina e tutti i grandi professionisti che abbiamo avuto il privilegio di conoscere in AGSM…
Cosa dire? Al prossimo anno…
E se volete vedere il report… cliccate qui