Negli ultimi mesi è stato indubbiamente il social network più gettonato con un incremento di utenti di oltre l’85% nei primi due mesi del 2012.
Ma nell’ultimo periodo il tasso di crescita di solo il 15% e il calo degli accessi via Facebook (da quasi 12 milioni di gennaio a poco più di 8 milioni ad aprile) hanno dato il via a qualche analisi critica su Pinterest.
Ciononostante, la piattaforma per la condivisione fotografica (semplificando le funzionalità) può comunque vantare oltre 20 milioni di utenti: un numero tutto sommato interessante.
L’interesse anche in un’ottica business resta alto proprio per la possibilità di creare dei veri e propri cataloghi fotografici facilmente fruibili.
Per i prodotti che hanno “qualcosa da mostrare” il collegamento sembra evidente: basta pensare che oltre il 20% degli utenti Pinterest ha dichiarato di aver comprato un prodotto visto in una delle bacheche virtuali proposte dalla piattaforma.
Qualcosa però sta inceppando il meccanismo.
In primis la politca sul copyright. Pinterest si è cautelata contro le eventuali conseguenze legali dei pin, scaricando tutto sulle spalle degli utenti che ovviamente non l’hanno presa benissimo.
Anche lo spam è diventato un problema. Nelle ultime settimane un JavaScript ha sostituito i pin degli utenti con banner pubblicitari e anche in questo caso gli utenti non hanno, ovviamene, apprezzato.
A parte questi aspetti specifici, dal nostro punto di vista, la problematica è però più ampia e non riguarda solo Pinterest ma tutto il variegato mondo social.
A parte i network ormai consolidati (facebook, twitter, linkedin), tutte le altre piattaforme sembrano più beneficiare di un effetto moda montaneo che generare una reale fidelizzazione da parte dell’utente.
Ormai non passa mese che la rete non presenti qualche novità.
Basta pensare, negli ultimi mesi, non solo a Pinterest ma anche a Instagram, Google Currents, etc.
Ormai seguire questo proliferare di socialità virtuale è diventato praticamente impossibile, e così gli utenti (soprattutto quelli “evoluti”) approcciano per curiosità la novità, ci smanettano per un po’ (e così si spiegano i tassi di crescita esponenziali della primissima fase di lancio) per poi stufarsi e tornare sulle piattaforme “tradizionali”: quelle più frequentate e quelle più stabili.
Voi cosa ne pensate?
Comunque, a scanso di equivoci, noi su Pinterest ci siamo.
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