Interno notte.
Accendo la televisione e mi sintonizzo su sky tg 24.
Oltre 15 minuti di servizi e collegamenti sul campo per offrire un report preciso dell’Italia sotto la neve.
Toni e commenti da terremoto del nono grado della scala Richter.
L’Italia in ginocchio perché a febbraio nevica.
In quest’ondata di news stile “Independence day” mi colpisce però una cosa: ci sono molti paesi, soprattutto al sud, colpiti da black out da oltre 4 giorni.
Mi chiedo come possa essere possibile.
Questo blog però non è nato per queste critiche.
Cosa c’entra la pubblicità vi starete chiedendo?
Infatti, finisce il tg e parte la striscia pubblicitaria.
Parte lo spot per il collocamento Enel.
30 secondi (oggettivamente ben realizzati utilizzando anche tecniche innovative 3D) che decantano le grandi doti del colosso energetico italiano sintetizzate da “investi in solidità”.
In testa però ho ancora il servizio dei paesi senza energia per la neve e di colpo tutti i messaggi positivi lanciati dalla pubblicità vengono azzerati dalla dura realtà.
Sicuramente Enel non è stata fortunata come timing.
Sicuramente il collocamento andrà alla grande.
Sicuramente in pochi proveranno questo sentimento distonico che ho provato io ricevendo in poco tempo due immagini diverse della stessa azienda.
Certo è che, alla fine, la pubblicità deve sempre fare i conti con la realtà.