Un altro social network – Pheed – si affaccia all’orizzonte. Cosa avrà di diverso e di nuovo rispetto ai vari Facebook, Instagram, Twitter, eccetera eccetera? Nelle intenzioni dei creatori, questa nuova agorà possiede tutti i pregi degli altri social, senza però i difetti.
In Pheed si possono postare contenuti testuali, audio, immagini e video o addirittura dirette in tempo reale, senza il limite di caratteri di Twitter e soprattutto è possibile assegnare un valore ai propri contenuti.
Si può quindi chiedere, nella migliore tradizione del poker, di pagare per vedere. Se questo può diventare una fonte di guadagno per artisti affermati o emergenti, che postando ad esempio un brano inedito possono avere il polso del mercato in diretta e anche guadagnare qualcosa (metà del guadagno va comunque a Pheed), dubito che ci saranno persone disposte a pagare per vedere le performances multimediali di qualche sconosciuto, magari stonato.
Secondo uno dei fondatori di Pheed in realtà pagare non significa acquistare un certo contenuto, ma ottenere l’accesso a una persona. Vero è che oramai Facebook è diventato un’accozzaglia di post a mio avviso pressoché inutili: se all’inizio le persone condividevano brani delle loro vite, ora si posta la vita minuto per minuto: ore 8,30 salgo in macchina, ore 8,45 imbocco l’autostrada, ore 9,15 mi fermo all’area di servizio, dove faccio il pieno e mi lamento del prezzo della benzina. E così via, fino alla fine della giornata.
Chi ha creato Pheed sostiene che i contenuti, proprio per la possibilità che siano a pagamento dovrebbero essere di miglior qualità rispetto a quelli degli altri social network. Staremo a vedere. Al momento io mi sono iscritto e sto studiando…