L’utilizzo, spesso negativo, dell’immagine della donna in pubblicità è stato uno degli argomenti più caldi trattati in questo blog.
Post come quelli relativi alla pubblicità “montami a costo zero” (clicca qui), “tu dove glielo metteresti” (clicca qui), “immagini sexy per lingerie per bambine” (clicca qui) o “sono Maria e non sono vergine” (clicca qui) sono stati tra i più letti e relinkati.
La tematica è importante soprattutto alla luce di una tendenziale deriva della creatività pubblicitaria che sempre più spesso vede nell’utilizzo estremo del corpo femminile una facile via per aumentare impatto e visibilità.
Abbiamo cercato in quei post di approfondire le potenziali motivazioni e gli effetti legati a queste scelte di comunicazione e quindi non ci dilungheremo anche qui nell’analizzare questo fenomeno.
Ci piace segnalare però un’interessante iniziativa nata da un’intuizione di Roberta Milano che ha scelto Pinterest come piattaforma di presentazione e confronto su questa delicata tematica.
Sfruttando la logica “open” di Pinterest, il progetto si pone come una grande raccolta di pubblicità “shock”, dove tutti possono contribuire.
Il successo è stato immediato e la board conta già quasi 300 pin e quasi 1000 follower.
In fin dei conti il “bacino potenziale” è ampio dato che l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha analizzato solo nel 2010 quasi 1000 casi di pubblicità volgari o offensive.
Dal punto di vista comunicativo il problema è grave sia sul fronte della banalizzazione della professione pubblicitaria, che ovviamente esce molto semplificata da un approccio semplicistico come questo, sia sul fronte sociale visto che i messaggi che si diffondono (soprattutto verso i bambini e gli adolescenti) non sono propriamente edificanti.
Per farsi un’idea delle immagini raccolte clicca qui.