Massimo Vignelli è un designer di fama mondiale.
Scorrendo la sua biografia su wikipedia si può leggere un elenco quasi infinito di premi e riconoscimenti.
Le sue capacità sono fuori discussione.
Un progetto di Vignelli può valere 200 mila euro?
In linea generale, la risposta può essere affermativa. Ma subito dopo bisogna specificare: dipende dal progetto.
Nelle ultime settimane tutti i blog specialistici del mondo della grafica e della comunicazione hanno fatto sentire il proprio disappunto per un progetto “particolare” costato proprio 200 mila euro.
Ma ripercorriamo brevemente i fatti.
Salerno è una città che sta seguendo (a meno stando alle parole dei suoi amministratori) un importante percorso di ammodernamento.
Il sindaco De Luca ha dichiarato: “Salerno sta vivendo un momento di profonda trasformazione urbana: una situazione che non trova, in questo momento, riscontro in nessun’altra realtà al mondo. La concentrazione di opere affidate ai maggiori architetti viventi è il frutto di una visione iniziale che ci ha portato all’attuazione di un disegno consapevole di intervento urbanistico che punta sull’eccellenza e ne fa un tratto dominante. Questa scelta si rivela fondamentale perché è l’unica che ci consente di competere a livello internazionale, offrendo, nello stesso tempo, ai nostri giovani una grande occasione di arricchimento culturale”.
In questo contesto anche l’immagine della città doveva essere ammodernata e comunicata.
E, come insegnano i sacri testi, il tutto deve partire da un marchio. Un marchio forte, distintivo, riconoscibile.
Da qui l’incontro tra la città campana e il designer.
Spiega sempre De Luca: “il logo di Salerno creato da Vignelli sarà il tratto distintivo che caratterizzerà la città e gli eventi che in essa avranno luogo, fino a diventarne il segno identificativo a livello internazionale“.
Il brief è semplice. Il marchio dovrà comunicare l’apertura e la dinamicità di una città che vede nella sua solarità e nel suo mare alcuni tratti fortemente distintivi.
Il risultato prodotto da Vignelli presenta tutte queste caratteristiche: l’iniziale della città con i colori di sole, il cielo e il mare.
Il tutto per la modica cifra di 200 mila euro.
Peccato che il risultato prodotto sia stato questo
Un risultato decisamente poco creativo, poco innovativo, poco caratterizzante soprattutto se portato su scala internazionale.
Un logo completamente assente di personalità, quasi banale.
Un logo presentato così da Vignelli: “la fama di Salerno a livello mondiale mi ha indotto a tentare un esperimento mai provato, che si è sviluppato attraverso la realizzazione di una nuova identità visiva: da una parte la comunicazione più strettamente istituzionale con un logo municipale riservato agli atti ed ai documenti di natura amministrativa; dall’altra un “brand” capace di fare riconoscere immediatamente Salerno in tutto il mondo“.
Può un progetto valere 200 mila euro? Sicuramente si. Sicuramente questo non è il caso.
Secondo voi?
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Mi ricorda un aspirina, con annesso Marchio!