Recentemente il sito spagnolo Puro Marketing ha pubblicato le sette regole che sottostanno al mondo dei social media e alle dinamiche di marketing che in esso si generano. Ecco i nostri commenti.
1. Relazione.
I social network nascono, crescono e prosperano sulle relazioni. Relazioni che devono essere attive, reciproche, interattive e soprattutto trasparenti.
Non bisogna nascondersi dietro l’anonimato di un monitor. Bisogna uscire allo scoperto. Portare le proprie idee, confrontarle sempre nel rispetto degli altri.
La condivisione e la partecipazione sono fondamentali.
Francamente facciamo difficoltà a capire chi entra nel mondo social per poi restare spettatore passivo, attanagliato dalla paura di parlare, di esporsi, di condividere.
È un po’ come andare all’ Oktober Fest e non bere birra!
2. Connessione
È fisiologico. Fa parte del modo di essere delle persone: relazionarsi, creare gruppi e communities.
La rete amplifica questa dinamica. Non resta che partecipare e farsi prendere dal turbinio.
Il mondo social abbatte le distanze e le barriere. Porta una rivoluzione come a suo tempo il telefono o l’aereo.
Solo che questa rivoluzione è stata repentina e immediatamente a disposizione di tutti.
3. 80/20
La regola di Pareto è applicabile anche alle relazioni “elettroniche”. Solo che queste relazioni non devono essere finalizzate solo alla propria promozione e all’autorefenzialità.
Le relazioni devono portare valore reciproco, quindi devono essere interessanti e utili anche per chi sta dall’altra parte.
Quindi 20% di marketing e 80% di relazioni social. Promuoviamoci ma con stile!
4. Utilità
In molti pensano che i social network siano “luoghi” per giovani “nullafacenti” e quindi luoghi di divertimento e di scarsa utilità professionale.
Oltre il 70% degli utenti facebook in Italia hanno oltre 24 anni (oltre il 40% ha più di 35 anni). Difficile credere che siano tutti dei perditempo.
I social network sono un nuovo mezzo di comunicazione. Come il cellulare. Lo si può usare per organizzare una pizza con gli amici o un importante meeting di affari.
I social network sono il mezzo, i contenuti li mettiamo noi. Anche internet all’inizio sembrava una moda passeggera e poi sappiamo tutti come è andata a finire.
5. Raggiungimento e segmentazione
Social network non vuol dire solo facebook o twitter. Esistono numerose communities e numerosi forum specializzati dove è facile parlare con un target altamente profilato.
Target facili da raggiungere.
6. Successo
I social sono aperti e liberi. Con le giuste mosse, con i giusti argomenti, con la giusta modulazione si può diventare opinion leader aumentando la propria reputazione e migliorando la propria immagine professionale.
Gli investimenti sono sostenibili. La risorsa più importante da valutare è il tempo. È inutile essere social una volta ogni tanto. La presenza nei network (come anche la gestione del proprio sito e del proprio blog) richiede costanza.
E ricordiamoci che il ciclo di vita dell’informazione oggi è praticamente nullo!
7. Guadagno
Forse con i social network non si avrà un ritorno economico direttamente monetizzabile ma la comunicazione non deve puntare solo all’aspetto commerciale immediato.
I social network rappresentano validi strumenti per consolidare la fidelizzazione dei propri clienti, per conoscere meglio il proprio mercato, aumentare la propria reputazione. Tutte cose che poi genereranno il ritorno economico.
Manca qualcosa?
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Poche idee e ben chiare, Gitomer docet…peccato che il fattore tempo non sia dalla parte di chi, come me, cerca di tenere in piedi una P.i.
Ciao ragazzi, bella pagina.
Mariliva
[…] da SintesiComunicazione’s Blog […]
[…] L’azienda ha dimostrato di rispettare i punti che avevamo già evidenziato nel post “essere social in 7 punti”. In particolare la regola che ci indica che le relazioni non devono essere finalizzate solo alla […]