Avevamo parlato in questo post della volontà di Telecom di sostituire Belen Rodriguez come testimonial in quanto non rispondente con il profilo dei propri target.
Dalle analisi condotte sembrava che la scelta di comunicazione avesse portato addirittura a un regresso sensibile dei dati vendita influenzati da un’emorragia di clienti dovuta proprio all’utilizzo della discussa soubrette.
La scelta alternativa (ma probabilmente altrettanto infelice) dello spot con De Sica e il cinese (che comunque rientrano nel filone “mission impossible” scelto per gli ultimi spot) sembrava dovesse far da ponte all’applicazione di una nuova strategia creativa alla cui definizione erano state chiamate ben 6 agenzie top. Restiamo in attesa.
Intanto è di questi giorni la messa in rotazione di un nuovo spot con protagonista esclusiva Belen, magari per sfruttare l’effetto traino dell’imminente San Remo.
Il problema è che nel nuovo spot i creativi sono riusciti a trovare il modo per esasperare al massimo l’unico plus della Rodriguez, il fisico.
Trenta secondi di spot, ambientati in un ascensore, che in realtà sono praticamente uno streap-tease. E meno male che era la testimonial sbagliata.
Telecom sembra ormai immersa in una spirale senza fine, assolutamente in linea con i nuovi paradigmi della televisione italiana (e non solo) dove l’importante è apparire, ostentare, ammiccare.
Sarebbe interessante misurare il ritorno in termini di reputazione di questa strategia.
Restiamo alla finestra, in attesa di vedere se le dichiarazioni del board Telecom di fine 2010 fossero concrete o fossero solo un modo per far parlare dell’azienda e della testimonial.
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