Ne avevamo già parlato in un post ad aprile (il testamento dei testimonial).
Adesso anche la Tim si è resa conto che l’uso e abuso di testimonial non sempre porta all’obiettivo: aumentare le vendite.
Alcuni giorni fa il Corriere delle Comunicazioni ha riportato una fonte interna a Telecom che ha denunciato l’errore fatto nello scegliere Belen Rodriguez come testimonial.
Nel nostro post di aprile avevamo evidenziato come il ricorso quasi ormai sistematico al testimonial da parte di alcune grandi aziende fosse un qualcosa dettato più dalla necessità di collegare il proprio marchio al volto noto del momento (con il risultato di portare più notorietà al personaggio che al brand) che da una fondata analisi strategica e di coerenza tra target e rappresentitività del testimonial stesso.
Testimonial improbabili, compeltamente scollegati dal vissuto e dai valori della marca, spesso calati in contesti e in storyboard assurdi e volgari.
Il flop di Tim lo testimoniano ancora di più le parole di Telecom che evidenziano come molti dei clienti storici di Telecom, in particolare le famiglie, non hanno gradito la scelta della show girl in qualità di testimonial. E ciò si è tradotto in fuoriuscite di clienti verso operatori concorrenti.
Per risolvere il problema Telecom è corsa ai ripari convocando ben sei agenzie.
Speriamo che Belen non venga sostituita da un nuovo testimonial.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=2oRAf8ji8Ho]
0 Comments
siamo sicuri che i cali di vendita di Telecom siano dovuti alla Belen di turno piuttosto che a fattori come la qualità del prodotto o, peggio, la mutata capacità di spesa dei clienti ?
Sicuramente, come dice Diego, la qualità dell’offerta incide, e non poco, sugli orientamenti del cliente.
Ok la comunicazione ma quando arrivi al momento della verità (l’utilizzo del prodotto) devi rimanere soddisfatto.
Certo che al momento della verità (acquisto-utilizzo) devi arrivarci e per arrivarci la comunicazione gioca un ruolo fondamentale.
La scelta di Belen mi è sempre sembrata forzata in relazione al target.
Troppo smaccatamente ammiccante alla bellona del momento espressa dal decadente show-biz italiano e poco attenta al vissuto di chi dovrebbe immedisimarsi e sentirsi rassicurato dal testimonial.
Il problema non è la bravura vera o presunta di belen (anche se vederla mezza nuda che calcia un pallone nel flash prima delle partite di serie a mi fa propendere più per la seconda).
Il problema è la coerenza della scelta.
Vedo poca rispondenza tra testimonial e target.
Non sempre avere budget, saturare gli spazi e piazzare la gnocca di turno basta per portare casa risultati.
Cosa mi testimonia Belen? E De Sica?
Ma dai… Persone pecorecce per un’azienda decotta, in un paese ormai finito.