Oltre 400 designer hanno partecipato alla gara indetta dalla Fondazione Dolomiti Unesco per la definizione del nuovo logo che dovrà rappresentare nel mondo uno dei paradisi naturalistici più famosi: le Dolomiti.
Una gara soggetta a tre criteri di valutazione : caratteristiche espressive (max 40 punti), caratteristiche comunicative (max p.50), relazione e manuale d’uso (max p.10).
Dalla sfida è emerso vincitore Arnaldo Tranti.
“Un marchio che ha saputo sintetizzare al meglio l’aspetto del paesaggio della geologia e delle culture delle regioni dolomitiche. Il disegno delle dolomiti è stato rappresentato in 4 cime. Queste “figure” simboleggiano le 4 diversità culturali presenti sul territorio: italiani, tedeschi, ladini, friulani”: questa la motivazione della giuria.
Una motivazione e, soprattutto, una scelta che sembra non essere stata ben digerita dagli oltre 100mila iscritti ai Club Alpini.
I giudizi negativi sono molto precisi: “sembrano grattacieli, non le dolomiti”, “sembra il logo di un’agenzia immobiliare”, “il rosso non va”. Qualche sindaco, addirittura, non ha scelto le mezze misure: “è un obbrobrio”.
E sono già numerose le iniziative in rete per far rivedere la decisione.
La racolta firme in pochi giorni ha raccolto quasi 3.000 adesioni, mentre i gruppi su facebook si stanno moltiplicando.
La base è quindi in rivolta. E la preoccupazione è che il marchio non venga “sentito” da chi poi dovrà essere chiamato a utilizzarlo e valorizzarlo, con il rischio che addirittura venga accantonato.
La giuria, dal suo lato, difende la scelta: “è un linguaggio innovativo, dinamico, esprime l’unicità che volevamo comunicare. Il marchio sa sintetizzare al meglio il paesaggio, la geologia e le culture delle regioni dolomitiche”.
La battaglia è aperta e le due posizioni, almeno inizialmente, sembrano molto, molto distanti.
Voi cosa ne pensate?