Il cosiddetto decreto “salva-infrazioni” (DL 135/2009 convertito in legge 166/2009) ha toccato anche argomenti a noi vicini quali la privacy e il telemarketing con particolare attenzione al trattamento dei dati personali dei soggetti presenti negli elenchi (cartacei o elettronici).
Aspetto centrale del nuovo dettato legislativo è il radicale cambio di “filosofia” della possibilità di utilizzo di questi dati sensibili.
Il sistema italiano è sempre stato caratterizzato dal principio secondo il quale il trattamento dei dati doveva essere espressamente autorizzato dal soggetto.
La nuova disciplina (valida nell’ambito del trattamento dei dati ai fini di invio di materiale pubblicitario, direct marketing, ricerche di mercato, comunicazione commerciale) ribalta tale approccio rendendo fruibili questi dati a meno di un opposizione del soggetto da formalizzarsi tramite regolare iscrizione a un apposito registro di opposizione.
Operativamente il soggetto che vuole “proteggere” i suoi dati dovrà inserire il suo riferimento telefonico in un apposito registro (in fase di approntamento).
La nuova norma, nella lettura offerta dal garante, sembra generare un momento di “vacatio” in quanto l’opposizione sarà valida solo a fronte dell’iscrizione nel registro rendendo quindi non valida qualsiasi precedente attestazione di diniego all’utilizzo dei dati.
Al momento la situazione sembra però ancora in progress.