9 milioni di euro, tanto costa la nuova campagna pubblicitaria di Skype on air da inizio aprile nel Regno Unito e già in rampa di lancio per aggredire anche il mercato oltreoceano.
Una campagna completamente centrata sulle differenze tra Skype e i social network, Facebook e Twitter in primis, accusati di azzerare il contatto umano.
Concetto espresso anche con l’utilizzo di headline particolarmente aggressive quali: “your one way ticket back to humanity”.
I 140 caratteri del sito di microblogging e la bacheca del re dei social media avrebbero portato, secondo Skype, quasi a una denigrazione dell’essere umano e della sua necessità di relazionarsi, sostituendo con le sole parole scritte al computer la vera essenza della relazione interpersonale fatta non solo di frasi ma anche di contatto visivo.
Questo aspetto, invece, sarebbe salvaguardato da Skype grazie alla possibilità di attivare la videoconferenza.
Dal nostro punto di vista questo sicuramente può rappresentare un punto di forza di Skype ma probabilmente non può essere ritenuto sufficiente per costruire un vantaggio competitivo reale centrato su una più genuina e verace relazione tra le persone.
Sicuramente Facebook e Twitter hanno ristretto il contatto tra persone al solo “testo” ovvero a una parola che naviga nella rete per poi essere proposta asetticamente e senza emozione (basta pensare anche solo a quanto può contare l’intonazione di chi pronuncia la parola) su un monitor; ma è pur vero che la relazione proposta da Skype (centrata sull’immagine a video) resta pur sempre sensorialmente limitata.
Alla vista e all’udito sollecitate da un video conferenza manca tutto quel parco di emozioni che solo il contatto reale può suscitare.
Allo stesso tempo bisogna però riconoscere che anche se “sminuita” nella sua reale portata relazionale, i social network hanno permesso appunto lo sviluppo di una rete di contatti fino a pochi anni fa neanche lontanamente ipotizzabile.
Voi cosa ne pensate?